Una vacanza da vivere a colori
COSA VEDERE IN CALABRIA: Tour guidato alla Serre Calabresi
Cosa vedere in Calabria: LE SERRE CALABRESI
foto: saverio corigliano
Visita affascinante nella zona monastica della Calabria .
Le serre Calabresi immerse nel verde delle colline del vibonese.
Un viaggio itinerante all’ insegna della storia della natura e del terremoto del 1783 il quale distrusse la Calabria modificandola morfologicamente.
Partenza dal proprio soggiorno:
Arrivo a Soriano Calabro.
SORIANO CALABRO
Le origini del paese si legano alla fondazione del convento dei padri domenicani, avvenuta nel 1510: distrutto dal terremoto del 1659, il complesso conventuale venne ricostruito in forme monumentali dal domenicano bolognese padre Bonaventura Presti.
In età barocca, questo convento diventerà uno dei più ricchi e famosi conventi domenicani d'Europaed uno dei santuari più frequentati dell'Italia meridionale: alla metà del Settecento, il viaggiatore britannico Henry Swinburne annotava che circa 1500 donne presunte indemoniate si recavano annualmente in pellegrinaggio a Soriano.
Il convento venne raso al suolo dal terremoto del 1783, la devastante scossa dell'undicesimo grado della scala Mercalli che ebbe il proprio epicentro in una vastissima area inclusa tra Soriano, Polistena e Borgia: il convento poté essere ricostruito, più modestamente, in un'area dell'antico edificio solo all'inizio dell'Ottocento.
Oggi le imponenti rovine del convento e della chiesa di San Domenico rappresentano il più importante monumento del comune, nonché una delle più terribili memorie del sisma del 1783 in Calabria.
Visita al convento di San Domenico uno dei conventi più grande d’ Europa distrutto dal terremoto del 1783
Visita della biblioteca Calabrese
La Biblioteca Calabrese, completamente restaurata, fa da cornice alla piazza principale di Soriano, ha sede nell’elegante immobile, chiamato “Palazzetto della Cultura”, costruito agli inizi del ‘900 in stile Liberty, i libri sono ospitati in ampie e luminose sale che si affacciano sulla verdeggiante valle del Mesima. Certo, sono passati un po’ di anni da quando iniziarono ad allinearsi negli scaffali vuoti i primi tomi, oggi, il patrimonio librario riunito, restaurato e conservao, ammonta a circa 34.000 volumi.
Visita delle botteghe artigianali
Le ceste in vimini , in dialetto i panari, sono un’ antica tradizione dell’artigianato tipico calabrese. I cestini di vimini sono intrecciati con canne, i cosi detti panari o panierini , circolari con il manico ad arco, sono realizzati con rami di salice e di canne o di castagno.
L’ intrecciatore di vimini è un mestiere purtroppo in estinzione, sono rari ormai i maestri intrecciatori cestai. Tuttavia è possibile ancora vedere i vecchi maestri cestai all’opera lavorare ed intrecciare vimini nei paesini dell’entroterra calabrese. E’ affascinate imbattersi in uno spettacolo raro ed osservare i movimenti armoniosi delle mani svelte che intrecciano una
miriade di rami che piano piano prendono la forma di una ceste. È notevole la produzione di ceste in vimini a Soriano Calabro, dove i maestri cestai realizzano ancora i ’cannistri‘ tipici contenitori calabresi destinati per gli ortaggi o frutti. Per la lavorazione delle ceste in vimini comunque è famosa Soriano Calabro, un centro delle Serre Vibonesi ,celebre per la produzione di oggetti, ceste, cestini, panari, cannistre, ferlazze, sedie, tavolini, poltroncine, tutti realizzati con i vimini, canne, salice, castagno.
A Breve a Soriano Calabro saranno aperti la pinacoteca, il museo delle ceramiche e il museo del terremoto
Ore 12:30 pausa pranzo a Soriano.
Ore 14:00 partenza è visita di Serra San Bruno
SERRA SAN BRUNO
Serra San Bruno è una delle località di maggiore interesse turistico della montagna calabrese; si caratterizza per la sua struttura ordinata, con larghe strade e bei palazzi arricchiti da splendidi portali e balconi in pietra e loggette in ferro battuto, opera di artigiani locali che vantano un'antica tradizione ancora viva.
In un bosco alla periferia sud della città sorge la Certosa fondata da Bruno di Colonia nell'XI secolo. Immersa tra aghifogli secolari, giganteschi faggi, querce e castagni enormi, fu distrutta quasi completamente dal terremoto del 1783, per poi essere riedificata in stile neogotico, tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento.
Da visitare il Museo della Certosa, aperto nel 1994, dove sono esposti documenti e opere provenienti dal complesso.
A poche centinaia di metri è la chiesa dove San Bruno si spense nel 1101. Alla base di una larga scalinata, si trova la grotta dove il fondatore dell'ordine dei Certosini si ritirava per pregare e dormire, e il laghetto, con al centro la statua del santo in preghiera. La tradizione vuole che qui si trovassero le spoglie del frate e che, quando furono portate alla luce per essere traslate, vi sgorgò la sorgente che alimenta il laghetto.
La cittadina è nota anche per alcune specialità gastronomiche, in particolare, per i funghi, che vengono preparati in diversi modi, ma anche per i latticini e per i dolci, come il «nullo», biscotto a base di mandorle, la granita e il liquore di fragole di bosco.